- Si diploma all'Istituto Statale d'Arte di Arezzo, sezione moda e costume teatrale.
- Nel 1999 si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Firenze, sezione scultura.
- Nel 2003 si laurea discutendo la tesi teorico pratica sulle tecniche di lavorazione del gioiello granulato, antica arte risalente agli etruschi.
- Nel 2003 consegue la qualifica professionale* di modellazione CAD 3D, prototipazione rapida ed ingegneria inversa applicate all’oreficeria.
- Dal 2004 collabora con studi di architettura e interior design.
- Nel 2005 collabora con l'Ufficio Stile di un'importante azienda di abbigliamento per cerimonia.
- Nel 2006 frequenta un corso di grafica 3D: modellazione organica, rendering e animazione.
- Tra il 2005 ed il 2010 realizza modelli in creta per i carnevali di Foiano e di Arezzo.
- Dal 2010 inizia la sua attività nel settore dell'arredamento ed oggettistica.
- Nel 2013 esegue il ripristino della copia sostitutiva della formella del Ghiberti La cacciata dei mercanti dal tempio, porta nord del Battistero di Firenze.
* rilasciata dal Centro per lo Sviluppo ed Innovazione delle Competenze nel Settore Orafo
La forza dei legami ai valori figurativi...
In un piccolo ma prezioso manuale per leggere una scultura, Maurizio Chelli afferma che essa è L'espressione artistica che più si avvicina alla realtà per il suo carattere tridimensionale e nasce dalla litolatria, l'adorazione della pietra praticata dagli uomini primitivi che in essa vedevano delle immagini cui in seguito avrebbero dato corpo.
Sta di fatto che, attraverso i secoli, la scultura, con una varietà e diversificazione del mondo delle forme, ha sottolineato Simboli, Astrazioni.
Duplicazioni del reale. In questo vasto ambito Lucia Zei, giovane e promettente scultrice aretina, ha scelto con forza e coraggio ed in un certo senso controcorrente, la via della figurazione. Un orientamento che impone alla Zei, come conseguenza, la conduzione di una personale battaglia a difesa della sua scelta; tutto a dispetto di quei detrattori che, vuoi per inconfessabile incapacità, vuoi per seguire facili mode o per una visione miope ed unilaterale, non aperta indistintamente a tutte le espressioni e tecniche artistiche, si ostinano a considerarne i valori figurativi relegabili su un binomio morto e non più adatti ad esprimere il segno dei tempi.Le tensioni spirituali dell'artista trovano potente concretezza in sculture la cui articolazione volumetrica esprime una forza plastica capace di infondere nell'inerte materiale d'origine una vitalità dirompente. Si susseguono figure come i pattinatori, le ballerine, le atlete con l'asta colte magistralmente nell'istante dell'estrema tensione.
Nel loro movimento fa emergere l'insieme delle linee forza che, distribuite secondo diagonali dinamiche, centrifugano gradualmente, operando il coinvolgimento dello spazio circostante e piegandolo alle esigenze dei soggetti rappresentati.
La Zei enfatizza il complesso delle contorsioni che le figure impongono alla loro corporeità, sottolineandone energicamente anatomia e gestualità.
L'uso del valore figurativo diviene per l'artista occasione e volontà di recupero, in chiave nuova, di quell'antica grammatica negletta e dimenticata, senza la quale l'uomo, autocondizionatosi spesso ad un perenne ed inconcludente movimento, ad una vita ad alta velocità è sempre più incapace di leggere e recuperare i tempi della meditazione connessi ad attività sublimi, cariche di spiritualità, antitesi ed antidoto all'efficientismo di un tempo troppo secolarizzato.
L'uomo distratto è stimolato dalla Zei con valori ed immagini storiche; allora al mondo delle Atlete e delle Ballerine fanno seguito le ritualità antiche della sua terra, con i Cavalieri alla giostra del Saracino o i Grifoni Alati che, per la trattazione della materia, riportano alla mente l'etrusca Chimera d'Arezzo; qui lo stile si caratterizza per il contrasto tra realismo ed astrazione... l'interpretazione è di tipo dinamico, infatti i muscoli e le fattezze dell'animale sono rappresentati in uno stato di contrazione che è il preludio ad uno scatto aggressivo. Se la materia, in tutte queste opere, è trattata con forza, dinamicità, scruti improvvisi, nel caso della maternità il complesso delle linee di tensione scultoree sembra allentarsi; diviene più sinuoso, morbido, creando un'atmosfera di tenera pacatezza e serenità che ben sottolinea il tempo della dolce attesa.
Un tempo che, attraverso i secoli, per ogni donna è sempre stato una personalissima storia a sé, costantemente diversa, tanto quanto i volti e le fattezze di ogni essere vivente.
Maria Laura Perilli